Le lame dei coltelli sono normalmente di acciaio. Tutto l'acciaio per coltelli è temprato, ossia martensite costituita da una struttura cristallina molto fine con irregolarità del reticolo cristallino che indurisce il materiale. Si forma per rapido raffreddamento, in acqua od olio, di acciaio portato ad alta temperatura. A queste temperature l'acciaio assume la struttura cristallina austenitica e, per effetto del rapido raffreddamento passa alla struttura martensitica, molto dura ma fragile. Per ridurne la fragilità, la lama viene sottoposta al processo di rinvenimento che consiste nel riscaldare nuovamente la lama ad una temperatura inferiore a quella di tempra per un tempo adeguato e raffreddandola in maniera meno violenta. L'acciaio per coltelli ha spesso un basso contenuto di nichel, perché questo elemento tende a stabilizzare l'austenite anche a basse temperature. Gli acciai con alto contenuto di carbonio, ma basso di cromo forniscono lame molto dure, ma che arrugginiscono e vanno soggette a corrosione localizzata di tipo pitting se non vengono mantenute pulite, asciutte ed oliate.
I coltelli in acciaio inox hanno guadagnato molta popolarità a partire dalla seconda metà del XX secolo. L'acciaio inox per coltelli è acciaio con un tenore in cromo molto elevato (12-18% peso), associato ad un alto tenore di carbonio e ad un relativamente basso contenuto di nichel. L'acciaio inox è molto resistente alla corrosione (sebbene quello per coltelli sia meno resistente dell'acciaio a maggior contenuto di nichel) perché cromo e nichel formano degli ossidi molto stabili; tali ossidi formano una pellicola superficiale che impedisce un ulteriore attacco.
L'acciaio inox solitamente contiene particelle di cromo (o di altre leghe metalliche), carburo. Questa tipologia di acciai è famosa perché ha una durata superiore agli altri (i carburi sono più duri del metallo), è più difficile da affilare ed arrugginisce con più difficoltà, low alloy ("carbon") steel (le stesse parti ceramiche non possono essere affilate facilmente.), nonostante i test dimostrino che i coltelli in acciaio inossidabile mantengano il filo meglio dell'acciaio normale.[1] La durezza e la robustezza dell'acciaio inossidabile tendono ad essere minori di quelle dell'acciaio legato. Acciai inossidabili e semi-inossidabili includono D2, S30V, 154CM, ATS-34, and 440C.
Una buona varietà di acciai esotici può essere usata per la fabbricazione delle lame; altri materiali possono essere utilizzati, nonostante questi siano molto meno comuni delle lame in acciaio. Fabbricanti di coltelli come Spyderco e Benchmade solitamente usano 154CM, VG-10, S30V e CPM440V (conosciuto anche come S60V), così come acciai per utensili ad alta velocità e durezza come D2 e M2. Altri fabbricanti utilizzano a volte titanio, cobalto e leghe di cobalto. Tutti e tre sono più duttili dei normali acciai inossidabili, ma hanno un nutrito gruppo di sostenitori nonostante le preoccupazioni riguardo agli effetti, per la salute, del cobalto. L'arte originale di forgiatura dell'acciaio di Damasco potrebbe andare perduta, ma non essendo un marchio depositato, il nome è oggi utilizzato in riferimento all'ugualmente vecchia ma meno esotica saldatura a pacchetto, che crea bellissimi disegni stratificati. Il costo del processo ne limita l'utilizzo per coltelli da collezione. C'è solitamente più domanda di leghe esotiche nelle categorie di coltelli multiuso, da tasca o da combattimento rispetto a quanta ve ne sia nella categoria di coltelli da cucina.
Vanadio e molibdeno sono importanti metalli da lega, poiché rendono minore la grandezza della grana, aumentando così durezza e robustezza. Il vanadio, e forse anche il molibdeno, aumentano inoltre la resistenza alla corrosione, benché uno studio effettuato dal CATRA (l'associazione per la ricerca fondata da alcune industrie di leghe e posate) non abbia evidenziato alcun effetto anti-corrosivo.