Domanda:
AK-47 Tiro utile, portata utile, gittata massima Significati?
Giovanbattista
2013-09-22 01:12:25 UTC
Salve, faccio un pò di confusione su tutte queste definizioni :
Tiro utile, portata utile, gittata utile , gittata massima di un'arma, prendo per esempio un'arma mitica
come l'AK-47 è ho questi risultati da Wiki :

o
7,62 mm
5,45 mm
5,56 mm
Munizioni
7,62 × 39 mm
5,54 × 39 mm
5,56 × 45 mm NATO
Tipo munizioni M43 / M67
Azionamento operato a gas, otturatore rotante
Cadenza di tiro
600 colpi al minuto (ciclico)
40 colpi al minuto (semiautomatico)
100 colpi al minuto (automatico)
Velocità alla volata 715 m/s
Tiro utile 400 m[5]
300 metri (330 yd) full auto[5]
Alimentazione caricatori standard da 30 colpi (sono disponibili anche varianti line
La distanza tra tacca di mira e mirino nell’AK è di 378 mm[3]. La tacca di mira è regolabile da 100 a 800 metri (fino a 1000 m per gli AKM). Il mirino è regolabile in alzo in qualunque momento, mentre la deriva è regolata dalla fabbrica .
Qui si parla di tiro utile di 400m, poi si dice che il mirino è regolabile fino a 800m. Tiro utile 400m. ma dopo questo tiro utile dopo i 400m. cosa diventa, in quale nome si definisce, comunque a 1.000m se
se colpissi il bersaglio un proiettile sarebbe ancora letale ( logicamente in un punto del corpo letale )
E fino a che distanza questo proiettile, potrebbe considerarsi letale, se colpisce bersaglio
1500 - 2000 - 2500 - 3000 m.? Logicamente colpendo punto vitale, quindi esempio a 3.000m
di distanza il proiettile sparato avrebbe ancora l'energia per entrare nel torace e raggiungere il cuore?
O dopo 3 Km. il proiettile è quasi nullo, senza energia perforante ?
Con alzo a 40° - 45° ( penso che sia il meglio per avere una gittata massima del proiettile,
avendo velocità alla volata è peso del proiettile possiamo calcolare " approssimativamente"
dove il proiettile cadrà sul terreno?( condizioni vento quasi nullo, tempo buono)
Grazie.
Saluti..
Tre risposte:
abuelo
2013-09-22 03:51:43 UTC
Senza voler essere troppo tecnico o nozionistico (lo è già wikipedia) cerco di farti capire il mio punto di vista sull'argomento



Anni fa lessi, ovviamente in seconda battuta, un articolo relativo alla guerra del vietnam: un certo sergente Tchakirides (spero snon sia quello sul vietnam war memorial), la cui arma di ordinanza era una 1911A1 (cito a memoria, diceva: "whose normal weapon is a .45 caliber pistol"), un giorno dalla trincea "spotted a vietcong guerrilla running on the rice paddies 900 yards away" cioé vide un vc che correva sulle risaie a circa 900 yarde: ora, prese una una M14 (i marines ricevettero molto più tardi gli m16a1) e "gave the elevation knob a vigorous twist", cioé regolò l'alzo della diottra, poi sparò un singolo colpo, e il vc cadde: esultanza generale, e articolo di giornale.

Come mai?

Ora, a quella distanza era quasi impossibile colpirlo, direi stocastico, più casuale che altro: purtuttavia la M80 anti personnel da 150 grani calibro 7,62 era, evidentemente, perfettametne in grado di ucciderlo..



i fucili d'assalto sono armi studiate per combattimenti ravvicinati, "entro" i 300 metri; questo perché a quella distanza è praticamente impossibile distinguere un bersaglio umano (di solito semi-nastosto), e di conseguenza le mire metalliche sono in grado di attingere bersagli "fino a" quella distanza.

Con un ak 47 poi (la cui linea di mira corta è il suo peggior difetto, a mio parere) è già buono se stiamo a bersaglio a 200 metri, figuriamoci colpire "oltre" i 300 metri.

Se siamo al poligono, a 300 metri non tiro con un ak47

se sono in Chechnya, a 300 - 400 metri (e se so di non avere altre occasioni in cui il bersaglio si presenterà a distanza inferiore) tiro comunque, ma so che le mie possibilità sono più basse

se il mio bersaglio si trova a 800 metri, sto solo sprecando munizioni.



Io ne faccio una questione di probabilità; a 100 lo pesco, a 200 anche, a 300 ho ottime possibilità di farlo, a 400 forse, a 500 azzardo il tiro se ne vale la pena, a 600 chissà, a 700 - 800 è meglio non sprecare cartucce e non farmi individuare.



la portata utile dipende non tanto dalla munizione ma dall'arma e dalle sue mire: la puoi incrementare con un sistema di puntamento ottico, ma a pari distanza la balistica sarà sempre inferiore a quella di un'arma specificamente intesa per il tiro (ad esempio un dmr - designated marksman rifle)

la portata massima della munizione è sempre un multiplo della portata utile, sempre fuori della portata utile di qualsiasi tiratore: attenzione però che una palla in caduta sarà SEMPRE pericolosa, avrà magari un paio di decine di kgm (l'energia di un .22 o un calibro 7,65) ma non vorrei mai trovarmi sulla sua traiettoria.. anche in caduta verticale dall'alto (cioé solo con l'attrazione gravitazionale), un proiettile di ak è pericoloso (*)



Tieni poi presente che i proiettili delle cartucce degli AR sono per definizione leggeri (49, 53, 55,62, 123 grs) e quindi sulla distanza soffrono molto della resistenza dell'aria, quindi perdono velocità rapidamente; per lo stesso motivo risentono molto del vento laterale, e a qualche centinaio di metri occorre già dare una discreta correzione in click (ricordo 9 click a 400 m con un M16A2 con vento di soli 10 mph), e dubito che il kentucky windage possa dare qualche risultato..



durante al 1°GM gli inglesi avevano un sistema per il tiro fino a 2800 yarde, distanza a cui il .303 era certamente ancora letale, ma servivano unicamente per fare il tiro di fila "contro movimenti di truppe", per creare uno sbarramento che disorientasse il nemico ancora lontano. Questi metodi sono poi stati abbandonati perché la guerra è cambiata.
Cesare196
2013-09-22 11:09:07 UTC
Come al solito Abuelo è stato + ke esauriente.

Il tiro utile, riassumendo, è quello a cui l'arma esprime la massima precisione e letalità; quello efficace la distanza a cui causa ancora serie lesioni o la morte; massima, quella a cui il colpo impatta con la linea del terreno, ed alla quale non è detto che non sia ancora mortale.

Nella vicina Svizzera, nei primi anni 70 (ricorderemo che all'epoca ogni uomo abile al servizio teneva il fucile da guerra in casa, usanza che ultimamente pare perdere lentamente terreno, con le cartucce in un pacchetto sigillato) un tizio caricò il suo Karabiner 31 (un obsoleto moschetto derivato da un fucile del 1889 ma 40aa fa ancora in dotazione, e fino a 20 anni fa di sicuro, alle truppe da fortezza) e sparò in aria per il Capodanno. A 3,5 km di distanza (fu poi appurato nelle indagini, dal pochissimo che ricordo: non so se confessò o lo rintracciarono controllando l'integrità dei pacchetti dei colpi) una ragazzina fu colpita alla testa e morì.

3500 metri non sono la normale distanza di uso di un'arma simile, che non è un moderno fucile da caccia/sniper ma un pezzo da museo progettato 130 anni fa, ma è certo la portata massima ed ancora efficace della sua cartuccia, la 7,5x55 Swiss.
Enrica
2013-09-22 13:15:23 UTC
come già hanno detto gli altri il tiro utile è un parametro di riferimento arbitrario. fare una mira oltre i 400m su un fucile d'assalto sarebbe una complicazione inutile, a 400 metri è già difficile vederlo un bersaglio.

nel tempo i conflitti sono cambiati, i fucili di "grosso" calibro costruiti sulle cartucce nate alla fine 800-inizio 900 dal francese lebel, il303, il mauser, mosin nagant.... erano progettati per un tipo di combattimento che nel tempo è diventato meno frequente.

per cui sono nate le moderne armi automatiche più leggere e semplici da usare perchè gran parte degli scontri avveniva a distanza ravvicinata.

il concetto di tiro utile è poi anche molto soggettivo, ho visto tiratori sparare con revolver a canna corta a distanze a cui io manco vedevo il bersaglio. quindi per un soldato medio penso che usare l'ak/47 a più di 400m sia già abbastanza inutile.


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